In attesa che il Governo emani la tanto annunciata rottamazione quater e lo stralcio dei mini debiti, ecco qualche utile nozione per conoscere i meccanismi di riscossione del Fisco e gestirli al meglio.
In attesa che il Governo emani la tanto annunciata rottamazione quater e lo stralcio dei mini debiti, ecco qualche utile nozione per conoscere i meccanismi di riscossione del Fisco e gestirli al meglio.
I ruoli spesso sopravvivono alla chiusura del fallimento (ora liquidazione giudiziale), nonostante l’omologa di una proposta di concordato fallimentare (ora concordato nella liquidazione giudiziale).
Un avviso di accertamento intestato e notificato a una società già estinta, in virtù di una fusione per incorporazione, è nullo e privo di efficacia e da esso non può originare alcun atto esecutivo.
Secondo un orientamento della CTR Sicilia del settembre 2022, in caso di estinzione della società e di cancellazione della stessa, i soci rispondono delle obbligazioni sociali (tra cui anche di debiti erariali) nel limite delle azioni o quote sottoscritte e, comunque, fino all’ammontare delle somme riscosse in base al bilancio finale di liquidazione, salvo il caso in cui i soci abbiano garantito in proprio determinati debiti sociali (ad esempio tramite fidejussione).
In questo video/articolo spieghiamo le peculiarità di questo nuovo strumento normativo, soffermandosi sui punti in comune e le differenze rispetto al Concordato Preventivo.
Non può avere accesso alla composizione negoziata della crisi l’impresa già in insolvenza. Ma se l’insolvenza matura nel corso della procedura, non ne influenza il possibile esito.
Webinar realizzato in collaborazione con Valore24, la line software del Gruppo Sole24Ore
Il decreto MEF pubblicato ad Ottobre ha individuato i casi di possibile esclusione dalla partecipazione alle procedure di appalto per gravi violazioni in materia fiscale non definitivamente accertate.
La transazione fiscale non può trovare applicazione nel concordato semplificato, perché non è prevista da questa norma e, non costituendo tale procedura una sottospecie del concordato preventivo (nel quale la transazione è invece disciplinata), non può estendersi a essa il regime dettato per quest’ultimo.
Niente omologa per un piano del consumatore che prevede il pagamento di una percentuale troppo esigua, pari al 3,82 per cento.