Accordi di ristrutturazione dei debiti

Accordi di ristrutturazione dei debiti

Gli accordi di ristrutturazione dei debiti sono una procedura di stralcio debitorio particolarmente indicata nel caso in cui la massa debitoria è concentrata su pochi soggetti. Si tratta di una procedura in cui l’intervento del Tribunale è poco invasivo e si limita solamente a constatarne la regolarità formale.

Gli accordi di ristrutturazione dei debiti – in tutte le loro varianti – sono regolati dal codice della crisi di impresa e dell insolvenza.

Accordi di ristrutturazione: tipologie e vantaggi

Gli accordi di ristrutturazione dei debiti cosiddetti “ad efficacia estesa” sono una variante della procedura sopraindicata. In tali accordi i creditori sono raggruppati per categorie (ad esempio, banche, fornitori, enti,etc…)  

Se all’interno della stessa categoria il 75% dei creditori accetta la proposta di accordo di ristrutturazione, il 25% dei creditori rimanenti è obbligato ad accettare lo stesso accordo (prima che entrasse in vigore questa nuova normativa, quel 25% di creditori dissenzienti doveva essere pagato integralmente entro 120 giorni).

Con questa tipologia di accordi di ristrutturazione dei debiti quindi è molto più semplice raggiungere un accordo e farlo accettare da tutti i creditori. 

Questo comporta per l’imprenditore la chiusura delle trattative in tempi più brevi e anche un risparmio considerevole sull’ammontare degli esborsi.

Un’ulteriore agevolazione è rappresentata dal fatto che all’interno di un’ accordo di ristrutturazione dei debiti è possibile invocare l’intervento del Giudice qualora l’accordo contenga una proposta di transazione fiscale (stralcio o dilazione del debito) ma l’Erario manifesti un comportamento palesemente non collaborativo o ostruzionistico, nonostante la convenienza della proposta. In quel caso, il Giudice, qualora ritenga che la proposta sia più conveniente rispetto all’alternativa liquidatoria, potrà imporre l’accordo all’Erario esercitando il cosiddetto cram down fiscale o contributivo. 

Una ulteriore variante è il cosiddetto Piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione (PRO) , introdotto nel nostro ordinamento dal 15 Luglio 2022. 

Il PRO consente all’imprenditore di formulare ai creditori una proposta soggiacendo a molti meno vincoli relativamente al rispetto dell’ordine dei privilegi con cui i creditori vanno pagati. In altre parole rappresenta uno strumento negoziale molto più libero.