La giurisprudenza e i vari tribunali cominciano a dare indicazioni pratiche su come comportarsi qualora un’azienda abbia la necessità di richiedere le misure protettive per effettuare il proprio processo di risanamento senza elementi di “disturbo”.
La giurisprudenza e i vari tribunali cominciano a dare indicazioni pratiche su come comportarsi qualora un’azienda abbia la necessità di richiedere le misure protettive per effettuare il proprio processo di risanamento senza elementi di “disturbo”.
La composizione negoziata non conviene solo all’imprenditore che sta vivendo momenti di difficoltà con la propria azienda, ma rappresenta senza dubbio un mezzo di tutela per coloro che vantano crediti verso quell’imprenditore.
L’IVA relativa al credito vantato nei confronti di un soggetto fallito può essere recuperata anche se non ci si insinua al passivo fallimentare.
Fino a poco tempo fa c’erano tre parametri che precludevano l’ammissione al piano del consumatore: assunzione di obbligazioni senza la ragionevole prospettiva di poterle adempiere, colpevole determinazione del sovraindebitamento, e ricorso al credito non proporzionato alle proprie capacità patrimoniali.
Mancava solamente l’ammissione da parte della diretta interessata, ovvero l‘Agenzia delle Entrate. Ammissione che non ha tardato ad arrivare.
La Cassazione riduce le ipotesi in cui sussiste la responsabilità penale dell’imprenditore che ha condotto la sua azienda al dissesto.
Possibile attendere l’esito della procedura concorsuale per emettere la nota di variazione, anche se questa è una facoltà che riguarda solamente la procedure avviate successivamente al 26 maggio 2021. L’agenzia delle Entrate ha chiarito che per coloro che scelgono di non avvalersi della facoltà di emettere la nota di variazione all’apertura della procedura concorsuale, ma… Continua a leggere Recupero IVA su fatture insolute: ampia scelta
Ne ho parlato alcuni giorni fa ai microfoni di Partner24 ((Gruppo Sole24ore), in occasione del nostro webinar
Succede a Castegnato, in provincia di Brescia. Carlo ha 72 anni, una vita dedicata al lavoro e al risparmio.
Due anni di pandemia sono costati al calcio professionistico e agli altri sport di vertice italiani circa due miliardi di minori ricavi.