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Concordato semplificato (tutto ciò che bisogna sapere)

La composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa è un ottimo strumento perché consente all’imprenditore di risolvere uno stato di temporanea difficoltà in tempi relativamente rapidi.

Questo avviene in maniera protetta e stragiudiziale (cioè fuori dalle aule di un Tribunale), attraverso trattative riservate coi creditori.

Purtroppo non sempre queste trattative vanno a buon fine: se non viene trovato un accordo coi creditori, la composizione negoziata naufraga.

Questo significa che l’imprenditore si ritrova “punto e a capo” con i propri debiti e con tutte le conseguenze che ciò può portare: pignoramenti, ipoteche, e nei casi peggiori, istanze di liquidazione giudiziale (ex fallimento).

Fortunatamente, l’esito negativo delle trattative in composizione negoziata dà all’imprenditore la possibilità di utilizzare uno strumento molto efficace chiamato concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio.

 

Cos’è il concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio ?

E’ disciplinato dagli articoli 25 sexies e 25 septies del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, diventato pienamente operativo da Luglio 2022.

Contrariamente a quanto il nome potrebbe far pensare, è uno strumento che – a differenza del concordato liquidatorio “classico” – consente di stralciare debiti rapidamente senza “concordare” nulla con i creditori.

Tramite il concordato semplificato è possibile porre in vendita velocemente i beni o l’azienda, scongiurando il pericolo della liquidazione giudiziale (ex fallimento).

 

Come funziona il concordato semplificato ?

Per accedere a tale strumento, è necessario che siano rispettati congiuntamente due requisiti:

  • L’imprenditore deve avere prima “tentato” la composizione negoziata della crisi, e avviato le trattative coi creditori;
  • Tali trattative devono essersi svolte in buona fede, e devono avere avuto esito negativo. Tali circostanze devono risultare dalla relazione dell’esperto.

A questo punto l’imprenditore può presentare in Tribunale una proposta di concordato semplificato, finalizzata a cedere i beni o l’azienda.

In questa fase vigono nei confronti dell’imprenditore delle misure protettive temporanee che impediscono ai creditori di iniziare o proseguire azioni esecutive.

Il Tribunale effettua le proprie verifiche su tale proposta, tramite un ausiliario nominato, e – se non ravvisa problemi – omologa la proposta e nomina un liquidatore.

Il liquidatore avrà il compito di vendere i beni aziendali e ripartire il ricavato ai creditori.

 

Quali sono i vantaggi del concordato semplificato ?

I due più importanti vantaggi sono che, a differenza del concordato preventivo:

  • non è necessario ottenere il consenso dei creditori (perché non c’è una votazione)
  • non è necessario offrire percentuali minime di soddisfazione ai creditori

Sono inoltre presenti altri quattro importanti vantaggi (anch’essi assenti nel concordato preventivo):

  • la verifica del Tribunale è esclusivamente formale, quindi il giudice non esprime valutazioni di merito;
  • non è prevista la nomina di un commissario giudiziale, quindi non c’è un fase di controllo;
  • creditori sono sostanzialmente inermi di fronte al concordato semplificato, e l’unica cosa che possono fare è opporsi all’omologa;
  • è possibile stralciare i debiti fiscali e contributivi senza passare attraverso la transazione fiscale: il codice della crisi non lo prevede.

 

E’ possibile fare un concordato semplificato in continuità aziendale ?

Questa domanda è posta di frequente da tanti imprenditori spaventati dall’idea che “concordato semplificato liquidatorio” equivalga a “chiudere bottega”.

Fortunatamente, la risposta a tale domanda è affermativa, in quanto l’art 25 septies ccii prevede implicitamente la possibilità della cosiddetta continuità “indiretta”.

Il piano di liquidazione può infatti comprendere un’offerta da parte di un terzo soggetto, a cui trasferire l’intera azienda, o suoi rami, o singoli beni.

L’ausiliario del Tribunale dovrà solamente verificare l’assenza di “soluzioni migliori sul mercato”.

 

Cosa fare se la propria azienda sta vivendo una situazione di crisi ?

Il consiglio principale è quello di tentare innanzitutto la strada della composizione negoziata, i cui numerosi vantaggi sono stati esaminati nei seguenti video-articoli:

https://www.studiopassantino.it/composizione-negoziata-transazione-dilazione/

https://www.studiopassantino.it/composizione-negoziata-agenzia-entrate/

https://www.studiopassantino.it/composizione-negoziata-fido-bancario/

https://www.studiopassantino.it/composizione-negoziata-accordi-ristrutturazione-debiti/

https://www.studiopassantino.it/misure-protettive-composizione-negoziata/

https://www.studiopassantino.it/composizione-negoziata-scudo-penale/

In caso di esito negativo delle trattative, il codice della crisi dà la possibilità di optare per il concordato semplificato: una procedura innovativa, rapida, semplificata, e con un obiettivo nobile: evitare che le aziende “falliscano”.

 

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