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Scudo civile/penale: come risanare l’azienda senza pensieri

In questo articolo esaminiamo alcuni importanti aspetti riguardanti la procedura di composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa.

In particolare, ci soffermeremo sulla protezione che la composizione negoziata offre all’azienda, sia sul piano civile, che sul piano penale.

La composizione negoziata è uno strumento stragiudiziale che consente alle aziende di arrivare – in tempi brevi – ad una ristrutturazione del debito, senza necessariamente ricorrere al Tribunale.

 

Che tipo di protezione da responsabilità civile garantisce la composizione negoziata ?

L’utilizzo di questa procedura può essere molto conveniente, poichè fa cessare tutta una serie di obblighi previsti dal nostro Codice Civile in caso di crisi. Obblighi il cui mancato rispetto può creare gravi problemi alla società e a chi la gestisce (in primis responsabilità amministratore).

Normalmente infatti, quando una società accumula perdite che riducono il capitale sociale, il Codice Civile obbliga i soci a ricapitalizzare la società, oppure a scioglierla (trattasi degli obblighi di ricapitalizzazione o scioglimento previsti dagli articoli 2446, secondo e terzo comma, 2447, 2482-bis, quarto, quinto e sesto comma, 2482-ter, 2484, primo comma, numero 4), e 2545-duodecies.

Ebbene, questo obbligo nella composizione negoziata della crisi può essere bypassato: in base all’art 20 del Codice della Crisi, l’imprenditore può richiedere che – per tutta la durata delle trattative coi creditori – non si applichino quegli obblighi del Codice Civile che normalmente scattano quando un’azienda ha un andamento deficitario.

Non avere questi obblighi consente ovviamente all’imprenditore di attuare il risanamento aziendale senza pensieri o preoccupazioni.

Infatti non vi sarà il rischio che in futuro gli vengano contestate condotte di cattiva gestione o che sia destinatario di un’azione di restituzione (ad esempio azione revocatoria) o di un’azione di responsabilità.

 

Che tipo di protezione da responsabilità penali garantisce la composizione negoziata ?

Come sopra accennato, avvalersi di questa procedura non offre solamente una tutela di natura civile.

L’imprenditore che la utilizza può infatti beneficiare anche di uno scudo penale, che in questi casi può essere molto utile.

Incappare in reati contro il patrimonio (comunemente la bancarotta) può capitare con estrema frequenza, anche se l’imprenditore ha agito in buona fede. 

La dinamica in genere è la seguente: l’azienda vive una situazione di crisi e ha bisogno di tempo per elaborare un piano di risanamento. Nel corso di questo piano, l’imprenditore si trova nella necessità di dover pagare alcuni creditori, poiché li ritiene strategici e vitali per la sua continuità aziendale.

Ma se il piano di risanamento non va a buon fine, l’imprenditore può ritrovarsi nei guai penali, con l’accusa (spesso ingiusta) di avere aggravato la situazione dell’azienda, e aver pagato in via preferenziale alcuni creditori piuttosto che altri. Gli esempi più frequenti sono i reati di bancarotta fraudolenta o di bancarotta preferenziale (spesso accompagnata da azione revocatoria ordinaria civile).

La composizione negoziata impedisce che questo accada, perché durante le trattative coi creditori, l’imprenditore è esentato da questo tipo di reati societari.

E può dunque portare a termine il proprio piano di risanamento in maniera serena, senza alcuna paura che poi gli venga contestato alcunchè.

 

Cosa si può concludere in merito al potere “protettivo” della composizione negoziata ?

Scudo civile e scudo penale sono una combinazione estremamente efficace e opportuna allo scopo di offrire la massima tutela all’imprenditore.

Quando un’azienda è più debole – infatti – ha anche bisogno di maggiore protezione: e fortunatamente la composizione negoziata è in grado di proteggere l’azienda a 360°.

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