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Pignoramenti: nuovo stop 2024 con la rottamazione quater

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Qual è la novità ?

Una buona notizia in arrivo per tutti coloro che hanno aderito alla rottamazione quater ma sono rimasti indietro coi pagamenti.

La legge di conversione del decreto milleproroghe è stata approvata al Senato e con la pubblicazione in Gazzetta diventa pienamente operativa.

La suddetta norma prevede una proroga per le rate già scadute, e il “congelamento” degli eventuali pignoramenti già avviati da Agenzia Entrate Riscossione.

La suddetta legge agevola chi non è riuscito a pagare le prime due (onerose) rate della rottamazione quater, consentendogli di “rimontare a cavallo”.

Non è la prima proroga, in quanto ne era già stata concessa una al 18/12/2023 per le suddette due maxi rate della rottamazione cartelle 2023.

Tali rate scadevano in data 31/10/23 e 30/11/23: la proroga era stata concessa ma in maniera piuttosto “rigida”, senza la tolleranza dei 5 giorni ritardo.

Con questa nuova proroga il termine per le due suddette maxi rate viene ulteriormente fatto slittare al 15/03/24, dando ulteriore tempo per mettersi in regola.

Analogamente viene fatto slittare al 15/03/2024 anche il termine per il versamento terza rata della rottamazione quater, in scadenza al 28/02/24.

 

Come funziona ?

Non si tratta di una riapertura, ma di una semplice proroga: solo i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione quater entro settembre 2023 potranno beneficiarne.

Ma non è tutto: la nuova proroga – a differenza di quella di dicembre – è più “flessibile”, in quanto tollera i 5 giorni di ritardo.

Questo significa che i contribuenti avranno tempo fino al 20/03/24 per regolarizzare i versamenti, e potranno dunque contare su un termine più “morbido”.

Inoltre, il pagamento entro il 20/03/2024 non prevede alcuna maggiorazione, pertanto l’importo dovuto sarà esattamente identico a quello previsto dal piano rateale originario.

Questa norma porta beneficio anche ai contribuenti che hanno già pagato le prime due rate in ritardo rispetto ai termini di legge.

Tali contribuenti, infatti, si ritroveranno automaticamente “in regola” per effetto della nuova proroga.

Ricapitolando, entro il 20/03/24 i contribuenti hanno la possibilità di regolarizzare:

  • la maxi rata scaduta il 31/10/23
  • la maxi rata scaduta il 30/11/23
  • la rata in scadenza il 28/02/2024

Se i debitori reinseriti nella rottamazione quater grazie a questa proroga saltano nuovamente la scadenza del 20/03/24, decadono definitivamente.

In caso di decadenza, il debito con Agenzia Entrate Riscossione risorge integralmente, e il contribuente torna ad essere debitore per capitale, interessi, sanzioni, aggi.

Non sono invece previsti slittamenti o variazioni per le future rate in scadenza nel 2024, ovvero quelle dovute al 31/05/24, al 31/07/24, e al 30/11/24.

Ricordiamo che la rottamazione quater comporta la decadenza di qualsiasi piano di rateizzazione precedentemente concesso, che dunque viene “cancellato”.

 

Quali sono le conseguenze sui pignoramenti in corso ?

I contribuenti che avevano saltato la scadenza del 18/12/23 e che erano nuovamente esposti al recupero forzoso delle somme da parte dell’Erario, saranno provvisoriamente “protetti”.

Infatti, qualora nel frattempo l’Agenzia Entrate Riscossione abbia avviato azioni esecutive o azioni cautelative, esse diventano temporaneamente prive di validità.

Esempi di azioni esecutive sono il pignoramento presso terzi, il pignoramento conto corrente, il pignoramento stipendio, il pignoramento immobiliare.

Esempi di azioni cautelative sono il preavviso di fermo amministrativo sul veicolo o il preavviso di iscrizione ipotecaria su immobili di proprietà del contribuente.

Al di fuori di queste ipotesi, è anche possible che al contribuente sia stato notificato un atto di intimazione di pagamento da Agenzia Entrate Riscossione.

Anche in quest’ultimo caso, vige il divieto per il Riscossore di proseguire azioni di recupero, pertanto all’avviso non potranno seguire altri atti.

 

Cosa fare per bloccare i pignoramenti ?

Fino al 20/03/24 non c’è bisogno che il contribuente faccia pagamenti anticipati rispetto a tale nuova scadenza, in quanto sarà protetto dal suddetto blocco.

Nonostante il blocco operi di legge, è però consigliabile che il contribuente invii una PEC ad Agenzia Entrate Riscossione, in risposta agli atti eventualmente ricevuti.

La PEC deve essere di semplice “promemoria”, ovvero segnalare la novità normativa e ricordare al Riscossore di non proseguire alcuna azione fino al 20/03/24.

 

Vuoi saperne di più ?

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Se invece vuoi saperne di più sulla rottamazione quater e i suoi vantaggi ti invitiamo a cliccare sui rispettivi link e guardare i nostri video-articoli.

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