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“Nuova” composizione negoziata: ecco le novità

Nuovo Codice della Crisi operativo e in vigore dal 15 luglio. Due gli obiettivi che la disciplina intende raggiungere: da una parte l’introduzione di una pluralità di strumenti per consentire ai debitori un risanamento precoce in grado di prevenire l’insolvenza evitando che imprese sane vengano liquidate; dall’altra, consentire che le imprese non risanabili vengano liquidate senza ritardo per evitare che la ristrutturazione sia inefficace e finisca per aggravare la situazione di difficoltà in cui si trova il debitore, con accumulo di ulteriori perdite ai danni dei creditori, delle altre parti interessate dal processo di risanamento e del sistema economico in generale.

Ma vediamo le novità:

1) quanto ai doveri delle parti, i generali principi di correttezza e buona fede nell’ambito delle trattative e delle procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza, dovranno comprendere anche la composizione negoziata. Gli obblighi di correttezza e buona fede operano sia nella negoziazione in cui consiste la composizione negoziata sia nelle trattative che preludono all’utilizzo di altri strumenti di gestione della crisi e dell’insolvenza sia, infine, nell’ambito delle procedure e dei procedimenti prescelti.

2) confermato il periodo massimo di 12 mesi in cui rientrano le misure protettive richieste durante la composizione negoziata.

3) definito anche il ruolo del pubblico ministero nella composizione negoziata, escludendo che la segnalazione al pubblico ministero possa essere fatta dall’esperto, ma specificando che la segnalazione è possibile in tutti i casi in cui nelle trattative si innestano delle parentesi giurisdizionali, da considerate come autonome.

4) rivisti i compensi dovuti agli esperti impegnati nella composizione negoziata, prevedendo negli scaglioni già individuati non più una percentuale fissa sull’attivo, ma una forchetta tra un minimo e un massimo, con una generale possibilità di aumento soprattutto per i primi scaglioni

5) rafforzati poi i doveri di correttezza e buona fede delle banche nell’ambito della composizione negoziata con una disposizione che vieta non solo le revoche ma anche le sospensioni degli affidamenti per il solo fatto di avere chiesto l’accesso alla composizione negoziata .

Fonte: sole24ore 16/06/2022

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