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Non basta la semplice omissione a condannare i sindaci per bancarotta

Non basta la semplice omissione colposa al fine di sanzionare i sindaci per concorso in bancarotta. Lo afferma la Corte di cassazione, sottolineando come la semplice posizione di controllo o una forma di negligenza non può condurre alla condanna. Servono altri indici rilevanti per potere fondare la responsabilità. Tra questi, il fatto che i sindaci siano espressione del gruppo di controllo della società, la rilevante competenza professionale, l’assenza di ogni minima attività di verifica.

Nel caso approdato in Cassazione le operazioni distrattive avvenivano, è stato ricostruito, con scarsa visibilità, passando da conto corrente a conto corrente. A essere ingannati, elemento valorizzato dalla Cassazione, erano poi stati anche gli enti pubblici deputati ad alcune frazioni di controllo sulla gestione societaria: l’ INPS, ad esempio, aveva rilasciato alla società un documento di attestazione della regolarità contributiva. Gli stessi indicatori di dissesto che avevano contribuito a condannare i sindaci erano risultati poi evidenti solo successivamente al commissariamento e alla liquidazione coatta amministrativa.

Fonte: sole24ore 27/05/2021

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