Rottamazione quater: riapertura 2025 e ripescaggio decaduti

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Perché è stata riaperta la rottamazione quater?

Chi continua a chiedere quando ci sarà la prossima rottamazione delle cartelle esattoriali 2025 per ora si dovrà accontentare della riapertura di una “vecchia” rottamazione.

Ma per capire cosa è successo e come si è innescata questa riapertura, bisogna fare un passo indietro, anzi due passi indietro.

Come molti di voi ricorderanno, nell’anno 2023 una moltitudine di contribuenti italiani hanno aderito alla rottamazione quater delle cartelle esattoriali.

La rottamazione quater riguardava le cartelle dal 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022, e abbracciava un lasso di tempo molto lungo.

Purtroppo aveva anche regole abbastanza rigide: bastava che un contribuente non pagasse anche solo una rata, e decadeva.

C’era un piccolo margine di tolleranza per il ritardo nel versare la rata (5 giorni), ma nessun margine di tolleranza per l’omesso versamento.

Tolleranza zero anche per i pagamenti parziali: se il contribuente pagava parzialmente la rata (pur rispettando la scadenza) si verificava la decadenza.

Il risultato è che una quantità abnorme di contribuenti sono decaduti dalla rottamazione quater: le stime parlano di circa 500mila soggetti.

Alla luce di ciò, il nostro Legislatore nel 2025 ha deciso di andare a “ripescare” tutti i soggetti decaduti, offrendogli una seconda chance.

Chi può accedere alla riapertura 2025 della rottamazione quater ?

Alla rottamazione quater può essere riammesso solo chi ha già aderito nel 2023 ma è successivamente decaduto per pagamenti omessi, tardivi, o parziali.

E’ il caso quindi di puntualizzare fin da subito che non si tratta di una nuova rottamazione, ma semplicemente della riapertura di quella vecchia.

In altre parole, non è la tanto annunciata rottamazione quinquies, che le ultimissime notizie danno quasi per certa, ma in un futuro prossimo.

Si tratta di una possibilità riservata solamente a chi è decaduto dalla rottamazione quater (attenzione) entro e non oltre la data del 31 dicembre 2024.

In altre parole, chi ha regolarmente pagato fino a fine 2024, ma ha omesso la rata del 5 marzo 2025 non potrà riaprire la rottamazione.

Non se ne capisce la ragione, ma su questo la norma è chiara: questa riapertura riguarda esclusivamente chi è decaduto prima del 31 dicembre 2024.

E’ importante precisare che la riapertura interessa anche chi ha pagato tutte le rate, ma è decaduto perché ha effettuato i pagamenti in ritardo.

In tal caso il contribuente verrebbe riammesso alla rottamazione, ma dovrebbe pagare solo pochi euro, o addirittura nulla.

Ad ogni modo, cruciale è avere la certezza di essere stati riammessi, per non vanificare lo “sconto” ottenuto con la rottamazione quater e i successivi esborsi.

Come si riattiva la rottamazione quater delle cartelle esattoriali ?

La procedura per riattivare la rottamazione quater si presenta abbastanza semplice, in quanto consiste nella compilazione di una domanda.

La domanda ovviamente va compilata secondo le istruzioni e i modelli forniti da Agenzia delle Entrate, direttamente o incaricando un  consulente.

Nella domanda va innanzitutto indicato il debito per cui si era decaduti e per cui ora si sta richiedendo la riapertura della rottamazione quater.

E’ opportuno precisare che non è possibile inserire nuovi debiti, ma solamente quelli che erano già stati oggetto di rottamazione.

Nella domanda va indicato tutto il debito per cui originariamente era stata chiesta la rottamazione quater, non sono cioè possibili rottamazioni “parziali”.

Inoltre va specificato se si intende pagare in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025 oppure in modalità dilazionata (massimo 10 rate trimestrali).

La domanda va inviata entro il 30 aprile 2025 (salvo proroga) in via telematica, in quanto non è ammesso l’invio di domande in modalità cartacea.

L’Agenzia delle Entrate, in caso di accettazione della domanda, invierà al contribuente entro il 30 giugno 2025 una comunicazione di accoglimento della domanda.

La comunicazione specificherà le somme per cui si è stati riammessi alla rottamazione, e un dettaglio delle rate da pagare, ciascuna con importo e scadenza.

Tale piano di pagamenti andrà a sostituire il “vecchio” piano della prima rottamazione, che potrà quindi essere cestinato.

Quali sono i vantaggi di riaprire la rottamazione quater ?

Chi ottiene la riapertura della rottamazione quater ovviamente riprenderà a godere dei molteplici sconti che tale istituto prevede.

Chi viene riammesso non dovrà pagare gli interessi iscritti a ruolo, le sanzioni, gli interessi di mora, né gli aggi di riscossione.

Le uniche somme dovute saranno il capitale ed eventuali spese per procedure di pignoramento e procedure di notifica, con un tasso d’interesse annuo del 2%.

Al di là delle scontistiche, il vantaggio principale di essere riammessi alla rottamazione quater è che quanto pagato prima tardivamente viene “tenuto buono”.

Chi invece permane nel proprio status di decaduto avrà versato inutilmente le rate pregresse, che quindi – ai fini della rottamazione quater – andranno sostanzialmente perse.

Riaprire la rottamazione quater blocca i pignoramenti ?

Oltre ai vantaggi economici, essere riammessi alla rottamazione quater significa godere di svariate protezioni dalle azioni esecutive e cautelative di Agenzia Entrate Riscossione.

La trasmissione della domanda blocca infatti qualsiasi pignoramento di bene o somma, qualsiasi fermo amministrativo di auto, e qualsiasi iscrizione di ipoteca su immobile.

Il contribuente smette dunque di essere considerato moroso e viene “riabilitato” ai fini di tutte le agevolazioni previste per i contribuenti in regola.

Una delle più importanti è la possibilità di ottenere il documento di regolarità contributiva (DURC), essenziale per coloro che lavorano del settore dell’edilizia.

Si potranno inoltre ricevere pagamenti dalla pubblica amministrazione maggiori di 5000 € senza rischiare la segnalazione ad Agenzia Entrate per il pignoramento della somma.

Un ulteriore vantaggio è previsto per coloro che, dopo esser decaduti dalla rottamazione, avevano attivato una rateizzazione.

Tale rateizzazione viene infatti automaticamente sospesa e sostituita dalla “nuova” rottamazione quater, con la conseguenza che non decade ma viene messa in “stand by”.

In caso di futuro abbandono della rottamazione, il contribuente potrà quindi riutilizzare come “salvagente” la rateizzazione che aveva in corso.

E gli importi che erano stati versati ad Agenzia Entrate durante la rateizzazione verranno “tenuti buoni” e scomputati dal debito fiscale, che dunque si riduce.

In quanto tempo bisogna pagare la rottamazione quater ?

I contribuenti riammessi alla rottamazione quater potranno pagare in unica soluzione entro il 31 luglio 2025 oppure in un massimo di dieci rate.

Si tratta di rate consecutive, aventi pari importo, periodicità trimestrale, e – come detto – un tasso di interesse pari al 2% annuo.

Le scadenze sono il 31 luglio e il 30 novembre 2025, nonché il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e i30 novembre degli anni 2026 e 2027.

Tutte le rate sono soggette ad un margine di tolleranza di 5 giorni per il pagamento tardivo.

Volete saperne di più ?

Se siete decaduti dalla rottamazione quater e volete riattivarla, scriveteci tramite la sezione contatti del nostro sito www.studiopassantino.it

Consultate il nostro video-articolo per rispolverarvi la memoria su quali sono i debiti che si possono rottamare e quali cartelle non possono essere rottamate.

E se preferite ascoltare anziché leggere o guardare, vi consigliamo l’ultima puntata del nostro podcast “Soluzioni ai debiti” dedicata alla riapertura 2025 della rottamazione quater.