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Tagli del credito al consumo ad ampio raggio: la Legge 3 guadagna terreno.

La possibilità di ridurre il debito derivante dai contratti di finanziamento al consumo che vengono rimborsati attraverso la cessione del quinto dello stipendio/pensione, riguarda tutte le procedure di sovraindebitamento. Lo ha stabilito il tribunale di Genova (decisione del 24 settembre 2021) che ha esteso anche all’iter di liquidazione dei beni la chance che la riforma della legge 3/2012 introdotta dal Dl 137/2020 aveva esplicitamente previsto solo per il piano del consumatore. In particolare, il tribunale ha dapprima evidenziato come, grazie alla riforma, sia stata chiarita la possibilità di predisporre un piano del consumatore che falcidi e ristrutturi i debiti derivanti da contratti di finanziamento coperti tramite la cessione del quinto dello stipendio, del trattamento di fine rapporto o della pensione (articolo 8, comma 1 bis). In secondo luogo, i giudici Genovesi hanno ritenuto che non possa essere esclusa l’applicabilità della falcidia anche all’interno delle altre procedure e, in particolare, della liquidazione dei beni la quale è caratterizzata da una concorsualità più spiccata e da una maggiore conformità alla legge fallimentare.

Fonte: sole24ore 29 Novembre 2021

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