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Indice di elasticità: il miglior strumento per monitorare i costi aziendali

PROBLEMA

Con la crisi energetica e l’aumento dei costi su quasi tutto, le aziende devono fare un attento monitoraggio, specialmente se hanno già chiuso coi clienti contratti di vendita a prezzo fisso. Esempio? Contratto di vendita stipulato a 100 quando i costi delle materie prime erano 90, successivamente aumentati a 110.

 

ANALISI DEI COSTI

I costi vanno divisi tra “fissi” e “variabili”: i primi si mantengono (più o meno) stabili in caso di aumento o diminuzione dei ricavi, mentre i variabili sono legati all’andamento dei ricavi stessi.

Esempi di costi fissi: lavoro indiretto, ammortamenti, costi generali e costi industriali.

Esempi di costi variabili: materiali, lavoro diretto, lavorazioni di terzi, trasporti, energia elettrica, gas:

Un’azienda che ha più costi fissi è più avvantaggiata all’aumentare dei ricavi, perché riesce a “spalmare” meglio i suoi costi fissi, mentre è penalizzata in caso di diminuzione degli stessi, perché non riesce a ridurre parimenti i costi (fissi).

 

INDICE DI ELASTICITA’ AZIENDALE

E’ il rapporto costi variabili/costi fissi calcolati in rapporto ai ricavi.

Esprime il comportamento e la flessibilità dell’impresa al variare dei ricavi: nei periodi di crisi e calo di fatturato è tanto più vantaggioso quanto più si discosta dall’unità.

 

ESEMPIO

 

Vediamo tre esempi di aziende con ricavi pari a 100, costi totali pari a 95, reddito pari a 5.

Apparentemente sembrano “uguali”, ma non è così:

 

AZIENDA 1

Costi variabili: 78

Costi fissi: 17

Rapporto: 4,6

 

AZIENDA 2

Costi variabili: 50

Costi fissi: 45

Rapporto: 1,1

 

AZIENDA 3

Costi variabili: 30

Costi fissi: 65

Rapporto: 0,46

 

Dagli esempi risulta evidente che l’impresa 1), nel caso di diminuzione dei ricavi, è avvantaggiata rispetto alle altre due, potendo più facilmente diminuire i ricavi e risparmiare così dalla contrazione dei costi variabili. L’impresa 3) è la più svantaggiata perché, avendo maggiori costi fissi, al diminuire dei ricavi ha un risparmio di costi variabili contenuto: discorso inverso, come già evidenziato, nel caso di incremento dei ricavi.

Estremizzando, l’impresa che ha soltanto costi variabili potrebbe non lavorare senza perdere, mentre un’altra che ha tutti costi fissi è obbligata ad avere ricavi, pena una perdita pari agli interi costi non assorbiti.

 

CONCLUSIONE

Una volta stimato l’andamento dei ricavi futuri, l’indice va sempre monitorato per capire come l’azienda sarà in grado di reagire, e dunque aiutarla nelle scelte: specialmente rapporti con fornitori, clienti, e strategie operative/commerciali.


Fonte: sole24ore 27/09/2022

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