Un film già visto tante volte: una società costruisce un piano di concordato preventivo promettendo di pagare ai creditori il 20%. Tutto ruota intorno alla “stima” di vendere un immobile ad un valore enormemente gonfiato rispetto a quello che realisticamente evidenziano le indagini di mercato in quella zona. Il Tribunale boccia il piano considerandolo non fattibile. A “consacrare” la decisione del Tribunale arriva la Cassazione, la quale afferma che l’approvazione del piano da parte dei creditori, che lo ritengano conveniente, non esime il tribunale dal verificare se in concreto il piano di liquidazione possa consentire il soddisfacimento di almeno il 20% dei crediti al chirografo. E, in caso contrario, deve bocciarlo
– fonte: sole24ore 02.08.2021
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