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Finanziamenti garantiti dallo Stato:  pro e contro

I 3 anni della pandemia ci hanno “regalato” piogge di finanziamenti (di vario tipo) coperti dalla garanzia dello Stato.  La copertura in genere è dell’80%, ma può variare a seconda della tipologia di finanziamento e della platea di destinatari.

Quali sono le conseguenze di questa garanzia ?

Tra i “pro” abbiamo:

        tassi di interesse non particolarmente elevati;

        istruttoria bancaria meno “ingessata” in quanto la Banca – sapendo di essere coperta dalla garanzia statale – è più propensa a concedere il finanziamento;

        il fatto che, in caso di insolvenza del debitore, la banca escute la garanzia dello Stato, lo Stato diventa il nuovo creditore, e il tutto finisce in una cartella esattoriale, con tutte le conseguenze del caso (ad esempio, possibilità di rateizzare, e impossibilità per lo Stato di espropriare la prima casa del debitore)

Tra i “contro” abbiamo:

        un costo fisso di istruttoria della pratica tendenzialmente maggiore  (spesso allo scopo di recuperare il tasso di interesse basso);

        il fatto che, in caso di insolvenza del debitore-società, la banca escute la garanzia dello Stato e il debito bancario si trasforma in debito statale, con conseguente “appesantimento” debitorio della società (si rammenta infatti che i debiti erariali hanno un grado di privilegio più elevato e sono stralciabili solo con particolari procedure giudiziarie)

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