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Creditori più tutelati se il debitore va in composizione negoziata

La composizione negoziata non conviene solo all’imprenditore che sta vivendo momenti di difficoltà con la propria azienda, ma rappresenta senza dubbio un mezzo di tutela per coloro che vantano crediti verso quell’imprenditore.  Se l’azienda infatti va in composizione negoziata, sarà “costretta” ad elaborare un piano che gli consenta di risanare le proprie posizioni debitorie e chiudere accordi con i propri creditori, accordi che ovviamente andranno rispettati. E nel fare questo sarà sottoposta ad una certa vigilanza da parte dell’esperto nominato dalla Camera di Commercio. Ovviamente, essendo una procedura stragiudiziale e volontaria, l’esperto non può impedire all’imprenditore di compiere atti che possano arrecare pregiudizio ai creditori e all’impresa, ma l’imprenditore deve informare preventivamente l’esperto se vuol compiere atti di straordinaria amministrazione, o vuole fare pagamenti non coerenti rispetto alle trattative o alle prospettive di risanamento. Se tali azioni possono potenzialmente arrecare un danno, l’esperto nominato dalla CCIAA lo segnala all’imprenditore e all’organo di controllo. E se, nonostante questo, l’atto viene comunque compiuto, iscrive il proprio dissenso nel Registro Imprese. Tale iscrizione ovviamente è in grado di compromettere l’esito positivo della composizione negoziata e quindi costituisce un forte deterrente. Come detto, l’esperto non può impedire il compimento dell’atto, ma l’organo di controllo sì, nei limiti delle proprie funzioni.

Fonte: sole24ore 16/02/2022

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