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Composizione negoziata della crisi: cos’è e come funziona

Cos’è la composizione negoziata e a quali imprenditori è utile ?

Il numero di aziende in difficoltà è in continua crescita a causa della crisi post pandemia: i due problemi più frequenti nelle PMI sono il debito bancario e quello fiscale.

Ogni imprenditore desidera uscire dalla crisi senza dover ricorrere a strumenti giudiziari, che spesso sono molto “invasivi” a livello di gestione aziendale, di privacy, e di immagine.

Fortunatamente, dal 15 novembre 2021 è stato introdotta la Composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa: uno strumento stragiudiziale il cui scopo principale è aiutare le aziende che si trovano in difficoltà temporanea.

L’espressione “difficoltà temporanea” indica che l’azienda non è in situazione di insolvenza, ma sta attraversando un periodo di crisi transitorio, e dunque può avere delle buone chances di rilancio.

Lo scopo principale della composizione negoziata è affiancare all’imprenditore un esperto che valuti lo stato dell’impresa e che lo assista nelle trattative coi creditori.

Il presupposto su cui nasce questa norma (entrata in vigore precedentemente rispetto al codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza) è che le imprese in difficoltà spesso non riescono a comunicare efficacemente con i propri creditori.

Questa assenza di comunicazione causa una fase di stallo nella quale raggiungere accordi è estremamente difficile.

Serve quindi una figura super partes che affianchi l’imprenditore, obblighi i creditori a “sedersi a un tavolo”, faciliti le trattative, con l’obiettivo di arrivare ad un accordo (transazione, dilazione, o saldo e stralcio).

Questa figura si chiama “esperto negoziatore”, è prevista dalla norma, e può essere paragonata a quella di un arbitro, dotato di autorevolezza.

 

Come si accede alla composizione negoziata della crisi ?

A livello pratico, l’azienda ha la possibilità di richiedere – tramite la camera di commercio del proprio territorio – la nomina di un esperto negoziatore.

E’ bene precisare che si tratta di una facoltà, e non di un obbligo: la composizione negoziata è infatti uno strumento al 100% volontario, che non viene imposto da nessuno.

Per accedere non è necessario alcun requisito dimensionale: qualsiasi tipo di azienda (ivi compresa azienda agricola) può avvalersene, a prescindere che sia grande, media, piccola, o micro.

 

A cosa serve la figura dell’esperto ?

Come detto, l’esperto rappresenta un elemento cruciale, attorno al quale ruota il buon esito di tutta la procedura.

Si tratta di un professionista nominato dalla Camera di commercio del territorio, che agisce come figura esperta e indipendente, e ha il compito di agevolare le trattative tra imprenditore e creditori (banche, fornitori, enti, erario, etc…).

E’ bene precisare che l’esperto non si sostituisce ai consulenti dell’imprenditore, ma – anzi – li agevola perché gli consente di ottenere risposte concrete dai creditori, evitando comportamenti inerti o ostruzionistici.

Non è quindi una figura di disturbo o di sovrapposizione, bensì di aiuto e di supporto.

L’intera procedura di composizione negoziata si svolge al di fuori del Tribunale, dunque si tratta di uno strumento totalmente stragiudiziale.

L’esperto inoltre opera nella più assoluta riservatezza, e non ha l’obbligo di riferire al Tribunale, salvo in casi molto particolari previsti dalla norma.

 

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