Pignoramenti Agenzia Entrate: come bloccarli
Quando non si paga una cartella esattoriale l’Agenzia delle Entrate può intraprendere le cosiddette “misure cautelative” oppure le cosiddette “misure esecutive”.
Le misure cautelative sono tipicamente:
– l’iscrizione di fermo amministrativo
sull’autoveicolo;
– l’iscrizione di ipoteca sugli immobili.
Le azioni esecutive invece sono i
pignoramenti, che possono riguardare qualsiasi cosa di proprietà dei debitore,
quindi:
– pignoramento presso terzi (casi più frequenti:
pignoramento stipendio o pignoramento pensione)
– pignoramento conto corrente
– pignoramento mobiliare (caso più frequente: pignoramento
autoveicolo)
oppure – a certe condizioni – gli
immobili, ovvero il cosiddetto pignoramento immobiliare.
La domanda che si fanno in molti è:
esiste un modo per bloccare i pignoramenti e le altre azioni di aggressione sul
patrimonio ? La risposta è sì. E ci sono sostanziamente due modi.
Il primo è la rateizzazione: infatti, dal 30 novembre 2020, se il contribuente:
– richiede e ottiene un piano rateale di pagamento
per le proprie cartelle esattoriali
– paga la prima rata
questo automaticamente comporta
l’interruzione del pignoramento in corso.
Può però accadere (abbastanza
frequentemente) che il contribuente non riesca a pagare le rate alle scadenze,
con il rischio quindi che la rateizzazione decada, e il pignoramento riprenda.
In quel caso il consiglio principale
è quello di:
– chiedere più velocemente possibile la nomina di
un Gestore della Crisi all’OCC competente per il proprio
territorio (OCC sta per Organismo di composizione della crisi);
– predisporre e depositare prima possibile presso
il Tribunale della propria giurisdizione un piano di sovraindebitamento che – se accolto positivamente dal
giudice – determina l’interruzione di tutte le azioni esecutive e cautelative in
corso.
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