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Ereditare debiti:  5 dritte per evitarlo

Quando una persona passa a miglior vita, spesso si porta nella tomba qualche segreto. A volte uno di questi segreti sono i debiti accumulati negli anni. Purtroppo a fare le spese di ciò sono gli eredi, i quali – non consapevoli del “lato oscuro” dell’eredità – la accettano tacitamente o esplicitamente, ritrovandosi nei guai dopo pochi mesi.

Un caso classico è quello dell’imprenditore defunto e dei suoi debiti erariali, che possono non essere evidenziati nella contabilità, passare inosservati agli eredi, per poi “spuntare” fuori sotto forma di cartelle esattoriali.

Per evitare ciò, è bene porre in essere alcune accortezze prima di accettare (implicitamente o esplicitamente) un’eredità.  Innanzitutto è consigliabile effettuare inizialmente la cosiddetta “accettazione con beneficio d’inventario”, cioè con riserva di verifica circa la consistenza del patrimonio e la presenza di eventuali debiti. Secondariamente, nel lasso di tempo previsto dalla norma (alcuni mesi):

          acquisire un certificato dei carichi pendenti presso enti erariali (Agenzia Entrate, INPS, INAIL, Riscossione) ed enti locali (Comune di residenza e di ubicazione degli immobili);

          acquisire una centrale rischi presso la Banca d’Italia (per verificare debiti bancari, anche fidejussori);

          inviare una lettera di circolarizzazione a tutti i fornitori per verificare la sussistenza di eventuali debiti di natura commerciale/contrattuale;

          sottoporre a perizia critica e approfondita tutti gli immobili, per accertarne l’effettivo valore ed escludere la presenza di vizi o costi occulti;

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